di Francesco Miscioscia – E’ da tempo che rifletto sulla crisi di leadership che esiste nella nostra società ed in particolar modo nella provincia di Latina. Una piaga che colpisce un po’ tutta la società contemporanea. E dar vita a questo “sentiment” come si usa dire oggi, hanno contribuito non poco i media.
Probabilmente, è stata la lettura dei giornali a farmi pensare così tanto a ciò che accade nella nostra provincia tralasciando temi ben più preoccupanti come la crisi che attanaglia il nostro territorio. Una crisi che gira tutt’intorno e che riguarda il settore macroeconomico, quello psicosociale, per non parlare dello scenario geopolitico. Ciò è dovuto, a mio modo di pensare, al deficit di autorevolezza. In fondo, a pensarci bene, il vero leader è colui che riesce a conquistare il cuore della gente perché i suoi gesti precedono le parole. Albert Schweitzer, medico e missionario, affermava con forza che “l’esempio è leadership”. Non si tratta tanto di essere capaci di dare ordini, quanto piuttosto di motivare, tracciando la rotta da seguire.
Molto spesso, siamo costretti a relazionarci con leader protesi alla concentrazione dei loro interessi, nel pubblico come nel privato. Per loro l’interesse collettivo è marginale, anche se poi, nei loro discorsi affermano il contrario. Non hanno una visione di lungo periodo, devono concretizzare tutto e subito perché la loro permanenza sulla scena pubblica non è stata analizzata strategicamente. Ma la leadership è anche situazionale perché un vero leader ha anche il coraggio di comprendere, col cuore e con la mente, se ha davvero i numeri per farcela a rivestire con umiltà tale ruolo. Un concetto che trova la sua sintesi nelle parole di Tommaso Moro: “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.” Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei governanti e dei politici cattolici.
Da molto tempo non vedo all’orizzonte pontino un politico che abbia la capacità di emergere e inserirsi tra le figure di spicco in grado di governare un processo e che sappia rispondere ad una seria carenza di capacità di analisi, controllo e decisione: in una parola, di leadership. Da qualche settimana continuano ad uscire sulla stampa nomi di politici che appartengono al passato che non hanno saputo riempire la scena né politica né imprenditoriale, nomi che a par mio non hanno le caratteristiche di “trascinatori”, certo questo giudizio non vale per tutti, ma per grande parte lo è e lo è stato. Abbiamo avuto uomini politici alla guida, non sufficientemente autonomi nella cosiddetta arte oratoria, non in grado di affascinare il proprio elettorato. Per il prossimo futuro ci piacerebbe vedere donne e uomini in grado di varcare la scena politica con programmi seri e concretamente realizzabili, misurabili nei tempi e nella fattibilità e non solo proclami. Vi invito a portare al setaccio tutti i nomi che escono quotidianamente e a misurare la loro leadership e dopo portateli ad un dibattito pubblico. Confido più nell’intelligenza degli elettori che nella scaltrezza dei politici di turno.