martedì 3 Ottobre 2023

La “monnezza” salva Di Giorgi

di Francesco Miscioscia – E’ proprio il caso di dirlo, Di Giorgi viene salvato in extremis dalla “monnezza”. Il sindaco ieri è riuscito a fare per l’ennesima volta quello che ha fatto finora e che, bisogna ammetterlo, gli riesce benissimo: poco.

Di Giorgi, con la scusa di un’emergenza rifiuti che per ammissione dello stesso Prefetto non esiste, ha evitato la sfiducia o meglio l’ha rimandata di qualche giorno, sicuramente dopo le elezioni regionali. Certo poteva creare imbarazzo il fatto che Forza Italia facesse cadere il secondo sindaco di Fratelli d’Italia nel giro di nemmeno due settimane, quando i due partiti sono alleati in Liguria, per esempio. E allora l’ordine di sospendere tutto, o quantomeno di rimandare a dopo il 31 maggio, non è stato dettato dall’emergenza rifiuti, ma dalle segreterie nazionali. Evidentemente Giorgia Meloni ha messo sul piatto della bilancia Di Giorgi e la candidatura di Toti a governatore della Liguria: se cade il sindaco pontino, FdI toglie l’appoggio al candidato di Forza Italia.

Comunque indugiare, prendere tempo, rimandare, rinviare, temporeggiare, differire, procrastinare sono le specialità del sindaco che, ancora una volta, riesce a rimanere a galla dopo la tempesta. Ma non a mettersi in salvo, lui è ancora naufrago della sua maggioranza e naviga a vista, come suo solito. Ancora una volta ha dimostrato di essere in balia delle onde e di non avere una personalità politica forte, né un progetto di sviluppo della città e tanto meno una strategia da mettere in atto. Certo se Di Giorgi vuole essere ricordato per la Ztl e le piste ciclabili, buon per lui, ma mi sembra poca roba in quattro anni di governo. Questa amministrazione è stata caratterizzata più da indagini giudiziarie che da progetti reali, realizzabili e misurabili.

Di Giorgi è rimasto vittima dei giochi di Forza Italia che ormai ha ampiamente dimostrato di poter fare il bello e il cattivo tempo a suo piacimento uscendone sempre vincitrice. Se i forzisti sfiduceranno il sindaco tra 10 giorni saranno loro ad aver mandato a casa colui che non ha saputo guidare Latina per quattro anni, se decideranno di appoggiarlo ancora (internamente o esternamente) saranno comunque loro a dimostrare di avere a cuore la città e i cittadini scongiurando l’arrivo di un Commissario. Qualunque cosa facciano vincono, lo stesso non si può dire di Di Giorgi. Forza Italia guida questa amministrazione come si guida con le redini un cavallo con i paraocchi. Di Giorgi si è lasciato sopraffare dallo strapotere di Forza Italia e non ha saputo domarlo come invece hanno fatto in passato altri sindaci.

E il PD? Nemmeno loro escono vincitori. I democratici erano pronti a festeggiare ieri in Aula la caduta del sindaco e invece dovranno attendere ancora perché Forza Italia ha reso possibile il rinvio con l’astensione del gruppo e il voto favorevole di due componenti. Anche loro sono stati traditi, si aspettavano che si votasse la loro mozione di sfiducia e invece non è successo nulla. “Tanto meglio andare dal notaio” avrà pensato qualche dem ieri. Staremo a vedere cosa accadrà dopo le elezioni regionali. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di mandare a casa questa amministrazione, ma farla “boccheggiare” fino alla scadenza naturale. Nel frattempo tutti sono già in campagna elettorale, meno che uno.

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