Home Editoriali La guerra di luminarie a Latina, a noi solo un “moccolotto”

La guerra di luminarie a Latina, a noi solo un “moccolotto”

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Dove finiscono le luminarie a Latina? E’ quasi come la guerra di trincea, ci sono le posizioni. Prima c’è stato il nodo dei pali della illuminazione che il Comune ha dato in uso alla società che deve mettere i led. Quindi lì non si possono appoggiare le luminarie sui pali dell’illuminazione. Poi? Poi all’altezza di Palazzo M un nuovo intoppo, la Guardia di Finanza non vuole oneri di “appoggio” e… l’illuminazione si ferma all’ex Bar Viennese.

Il tutto anche con un confronto tra i vigili urbani e il presidente dei commercianti Walter Tomassi.

Che paese strano, anche fare è diventato peccato e ciascuno accampa diritti e nessuno penso ai diritti di tutti: quelli dei pali hanno ragione, alla Guardia di Finanza non si può dar torto e Latina tutta resta sola. Una città già triste, così lo diventa ancora di più. E pensare che basterebbe senso buono e che ciascuno non pensasse alle sue ragioni ma tutti alle ragioni di una città, che non è un cimitero ma vive. E’ vivente.

Luminarie pagate dai commercianti. E penso a Salerno, a Gaeta e al nostro “moccotto natalizio”,

Buone oscurità a tutti e felice mortorio nuovo.

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