Sono 948 gli immigrati presenti nel Comune di Latina distribuiti nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria). Di questi, circa metà si trova in centri ad alta densità abitativa (intorno alle 100 persone accolte), metà in strutture di piccole dimensioni. 352 alloggiano nei 15 centri gestiti dall’Astrolabio, 326 sono ospiti della cooperativa Karibu che ha 7 strutture di accoglienza, 135 si trovano nei 10 centri de Il Quadrifoglio, 93 sono ospitati dalla cooperativa Il Girasole, 34 nei 6 piccoli centri facenti capo alla nuova associazione “AID”, 8 sono accolti dalla Caritas. IlComune attraverso lo Sprar gestisce invece 81 migranti distribuiti in 14 centri. Questi i numeri forniti dall’assessore Patrizia Ciccarelli durante la commissione congiunta ambiente-welfare. Il tema è stato affrontato su richiesta dei consiglieri di minoranza Giovanna Miele, Nicoletta Zuliani, Matteo Coluzzi e Matilde Celentano.
I dati forniti in commissione mostrano che il numero degli immigrati è raddoppiato. Il Comune però può fare ben poco, perché sul tema dell’immigrazione, decide la Prefettura. Proprio con la Prefettura è stato siglato un protocollo per dare modo agli immigrati di rendersi utili e partecipare in modo volontario a iniziative volte al decoro della città. Una prima iniziativa riguarda la cooperativa “Il Quadrifoglio” per la manutenzione degli spazi esterni dei tre centri diurni per disabili della città. Una nuova iniziativa recentemente partita coinvolge 10 immigrati gestiti dalla cooperativa Astrolabio: si occuperanno di annaffiare, rimuovere rifiuti e cicche di sigarette dalle strade in Corso della Repubblica, Palazzo M, Piazza del Popolo.
“Come Comune e come amministrazione ciò che possiamo fare è garantire agli abitanti di Latina conoscenza e trasparenza rispetto alla situazione relativa agli immigrati, e dare loro un senso di sicurezza – così Giovanna Miele al termine della commissione -. Stereotipi e pregiudizi nascono dalla non conoscenza”.
Intanto, anche a Latina è arrivato dal Ministero dell’Interno un contributo proprio per l’impegno nell’accoglienza dei richiedenti asilo: ammonta a 353mila euro per quest’anno e non ha alcun vincolo di spesa. I Comuni potranno utilizzare questi soldi negli ambiti che riterranno prioritari.
”Questa Amministrazione – ha spiegato l’Assessore Patrizia Ciccarelli – ha deciso di destinare parte di questi fondi all’accoglienza a bassa soglia che va dall’emergenza freddo al servizio di Pronto Intervento Sociale. Ci stiamo accingendo per esempio a potenziare il dormitorio permanente affinché aumentino i posti letto e sia aperto ai senza fissa dimora anche di giorno. Intendiamo inoltre usare una parte di queste risorse per mettere a posto gli spazi comunali, in collaborazione con i residenti dei quartieri in cui insistono e per investire in servizi collaterali allo Sprar ma comunque sovraccarichi anche a causa dei flussi migratori vedi l’anagrafe”.
“Come Comune – ha ribadito Patrizia Ciccarelli – abbiamo scelto la strada dello Sprar e puntiamo a ottimizzare e consolidare questo progetto in cui abbiamo già fatto rientrare un servizio aggiuntivo di assistenza ai minori stranieri non accompagnati. Ciò che abbiamo in potere di fare come ente locale e faremo è il passaggio di posti da Cas a Sprar per raggiungere il limite indicato dalla clausola di salvaguardia. Prossimamente avremo un tavolo di concertazione con la Prefettura e il Servizio Centrale Sprar per coordinare tempi e modalità di questo passaggio”.