di Giusy Cavallo – Il PD si prepara alle primarie, con l’inizio del suo “Viaggio x Latina” Forte ha inaugurato la sfida con Galante con il quale si contende il ruolo di candidato unico del PD. Le primarie si svolgeranno entro fine novembre e il partito è al lavoro per stilare il regolamento della consultazione pubblica, la cui parola d’ordine è: partecipazione. Come sottolinea a ribadisce più volte il segretario comunale Gioacchino Quattrola che
A che punto è la discussione sul regolamento?
C’è già una bozza di regolamento in Commissione, che sta continuano a lavorare per preparare le primarie. Sarà portata in assemblea comunale il prossimo venerdì 2 ottobre e, molto probabilmente, sarà approvata senza troppi problemi.
Le primarie saranno aperte a tutti, anche 16enni ed extracomunitari?
A Latina le primarie si sono sempre svolte con grande rispetto reciproco e con grande serenità nella costruzione dei programmi richiamando sempre una grande partecipazione. Non ricordo casi particolari di dubbi o presunte irregolarità, comunque esistono delle indicazioni del PD nazionale per alzare l’attenzione. Faremo delle primarie aperte, ovviamente il tema dei 16enni è complesso: è giusta la partecipazione, ma comunque loro a maggio 2016 non potranno votare, quindi potremmo eventualmente rivedere l’eta per poter permettere di partecipare avrà già 18anni nel maggio 2016. L’obiettivo è, e rimane, garantire la più alta partecipazione possibile e far sì che le primarie siano un momento di partecipazione de cittadini e non uno strumento interno di natura organizzativa e regolamentare.
Ci saranno finalmente delle primarie 2.0, con la possibilità di registrarsi online?
Si sta ragionando su questo, ci sono strumenti che il PD nazionale ha usato al tempo delle primarie tra Renzi e Bersani, ma noi non abbiamo questi strumenti, sarebbe bello, ma sono difficili da mettere in pratica. Non abbiamo grossi strumenti che poi necessitano di un controllo maggiore, noi preferiamo che ci sia un clima di serenità e non ci siano dubbi. Quindi chi vuole partecipare, viene e si iscrive: questo è il percorso.
Rimanete fedeli gazebo e banchetti, quindi.
Noi siamo sempre stati il partito del gazebo e del banchetto, poi ogni tanto ci accusano di non stare sul territorio oppure di fare propaganda, ma questo dipende dal punto di vista. Noi siamo sempre sul territorio raccogliendo firme e denunciando anche attraverso il gazebo che è uno strumento importante che ci permette di confrontarci con i cittadini, a volte anche subendo delle critiche ma è giusto che sia così: le critiche fanno bene perché ci permettono di migliorare la nostra iniziativa politica. L’importante è non chiudersi nelle stanze e stare tra la gente, se ci sono critiche ben venga, questo è il sale della politica e ci permette di migliorare.
Quali sono le tappe verso le primarie, il 2 ottobre si discute il regolamento in assemblea e poi sarà la direzione provinciale a ufficializzare il tutto?
No, la direzione provinciale non è l’organo competente su Latina che poi discuta del caso Latina perché è una città importante con un suo peso su tutto lo scenario regionale e anche nazionale è un’altra cosa. Per quanto riguarda le primarie l’organo competente è l’assemblea comunale in cui, comunque, c’è una nutrita rappresentanza del partito, poi è ovvio che c’è sempre un confronto che va al di là della città e della provincia.
Quindi dopo l’approvazione del regolamento, ci sarà un tempo per presentare le candidature o ne sono escluse altre dopo quelle di Forte e Galante?
Queste sono le candidature e dovrebbero restare le uniche, poi ci saranno un paio di settimane per la sottoscrizione e la presentazione dei programmi, come da procedura statutaria. Dopodiché ci sarà un periodo in cui i candidati potranno andare sul territorio per presentare i propri temi e tra il 15 novembre e fine novembre si svolgeranno le primarie.
Ovviamente il candidato che dovesse perdere si impegna si da subito ad appoggiare il vincitore.
Ma questo è scontato, il PD di Latina ha sempre mostrato responsabilità in questa direzione. Le primarie tra Claudio e Giorgio (Moscardelli e De Marchis nel 2011 ndr) sono state partecipatissime e anche molto dure politicamente, ma sempre in un quadro di rispetto di gestione politica delle cose. Poi quando Claudio vinse, Giorgio partecipò con molto impegno alla campagna elettorale, fu capolista e anche il più votato. Così funziona il PD, la discussione fa bene, il partito vive di dibattiti interni, ma poi si mostra sempre unito.