Non ce la fa il principale ospedale di Latina e provincia a fare il salto di qualità.
Quel Dea di II livello che doveva essere riferimento anche per il Lazio non ha trovato ancora compimento.
Sono anni che si sente parlare della trasformazione dell’ospedale di Latina, del suo ampliamento, del consolidamento sotto il profilo del personale, della struttura e delle strumentazioni.
Ad oggi si procede con il passo del bradipo.
Tanto è che nel piano sanitario 2019 – 2021, firmato dal presidente Zingaretti, tra gli obiettivi da mettere in cantiere c’è proprio la realizzazione del Dea di II livello al Goretti di Latina.
E’ dal 30 giugno 2015 che il passaggio doveva, sempre stando le previsioni di Zingaretti, essere compiuto.
Invece si è arrotolato su stesso, tra inerzia politica e strafalcioni sugli atti amministrativi dove l’ospedale di Latina viene classificato, forse a seconda di chi si occupa della stesura degli atti, a fasi alterne Dea di II livello.
L’immobilismo e la sommarietà che caratterizzano il Lazio sotto il profilo della sanità ha dell’inquietante.
Dopo quattro anni e mezzo nulla è accaduto e nulla accadrà di questo passo.
Così come non è accaduto nulla sotto il profilo dell’implementazione della pianta organica o dei lavori di ampliamento indispensabili per accogliere nuovi posti letto che procedono a rilento.
Zingaretti continua a moltiplicare pani e pesci tra decreti inattuabili ed inattuati che prendono solo in giro non solo tutti quei medici, infermieri, tecnici e operatori socio sanitari che tra mille sacrifici danno quotidianamente assistenza ai cittadini e cercano di assicurare l’erogazione di prestazioni degne di essere chiamate tali ma anche i pazienti e le loro famiglie costretti a confrontarsi con una sanità che di eccellenza ha poco o niente.
Definire degli obiettivi e non rispettare le tappe e le date per raggiungerli dimostra solo l’incapacità o la mancanza di coraggio che dovrebbero essere il perno su cui governa agisce.