C’è molta attesa per la proiezione di The Harvest in programma il 19 gennaio a Bologna. Il docu-musical, alla seconda assoluta in Italia dopo il successo di Brescia a dicembre, è incentrato sulla condizione in cui sono costretti a lavorare i Sikh in Agro Pontino. Tra gli indiani che hanno partecipato alle riprese, diversi sono quelli residenti nel Comune di Sabaudia.
La trama parla di Gurwinder, un indiano originario dal Punjab che da anni lavora come bracciante delle serre dell’Agro Pontino. Da quando è arrivato in Italia, vive insieme al resto della comunità sikh in provincia di Latina. Anche Hardeep è indiana, ma parla con accento romano, e si impegna come mediatrice culturale. Lei, nata e cresciuta in Italia, cerca il riscatto dai ricordi di una famiglia emigrata in un’altra epoca; lui è costretto, contro le norme del suo stesso credo, ad assumere metanfetamine e sostanze dopanti per reggere i pesanti ritmi di lavoro e mandare i soldi in India.
The Harvest unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi, raccontando l’umiliazione dei lavoratori sfruttati dai datori di lavoro e dai caporali. Due storie che si intrecciano nel corso di una giornata, dalle prime ore di luce in cui inizia il lavoro in campagna alla preghiera serale presso il tempio della comunità. Un duro lavoro di semina, fatto giorno dopo giorno, il cui meritato raccolto, tra permessi di soggiorno da rinnovare e buste paga fasulle, sembra essere ancora lontano.
The Harvest è arrivato in Italia dopo essere stato proiettato in anteprima al HumanDoc Film Festival di Varsavia (Polonia) e al Delhi International Film Festival in India.