Aveva colpito senza motivo un 77enne che aspettava che la moglie uscisse dalla messa, a Gaeta, il 14 marzo scorso. La vittima, Alessandro Gallinaro, era morto il giorno dopo. Oggi si è svolto l’incidente probatorio davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Cassino.
Il perito psichiatrico, Di Marco, nominato dal Tribunale, ha illustrato l’allarmante quadro clinico nel quale versa l’indagato, Benedetto Montaquila, 47 anni, difeso dall’avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, oggi detenuto nel centro clinico di Rebibbia. Probabilmente l’uomo verrà trasferito in una Rems (struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali), ad alta specializzazione ed intensità di cura dove, stante comunque l’elevata pericolosità, potrebbe trascorrere un considerevole lasso di tempo.
Il presidente Capurso, oggi in versione di gip per l’assenza del giudice titolare, ha trasmesso il fascicolo al pubblico ministero titolare delle indagini, De Franco, per ogni valutazione. Il giudice si è riservato sulla decisione. In udienza anche l’avvocato Enzo Macari, che assiste la famiglia della vittima.
Quel giorno l’arrestato, dopo aver picchiato il 77enne, chiamò il 113 dicendo di averlo spintonato perché lo avrebbe visto mostrare le parti intime ad alcune adolescenti. Le indagini hanno appurato, però, che si sarebbe trattato soltanto di un modo per trovare una giustificazione al suo comportamento. La famiglia per queste dichiarazioni lo ha denunciato per calunnia. Il reato più grave di cui deve però rispondere è omicidio.
