La decisione di fondare la nuova città è presa. L’Opera Nazionale Combattenti, a questo punto, deve affidare la progettazioni del nucleo centrale di Littoria ad un architetto.
Viene scelto Oriolo Frezzotti. Nato a Roma da una famiglia di costruttori, frequenta l’Accademia di Belle Arti della Capitale laureandosi in Architettura. Divenuto collaboratore di Florestano Di Fausto progetta alcune opere nel Dodecanneso.
Dal Comune di Roma riceve, negli anni 20, alcuni incarichi per la sistemazione della Porta Maggiore e interventi nei quartieri San Saba, Trionfale e Esquilino dove realizza la Casa del passeggero a lato della Stazione Termini.
Sono degli anni ’30 vari interventi di sistemazione urbanistica nelle città di Genova e Faenza. Ma l’incarico più importante è del 1931 quando l’Opera Nazionale Combattenti gli commissiona il progetto della città di Littoria, i relativi sviluppi, con la collaborazione dell’ing. Caio Savoia, verranno consegnati l’anno successivo, mentre l’inaugurazione della nuova città avverrà con la posa della prima pietra il 30 giugno 1932.
È del 1934 il progetto delle scuole elementari e del serbatoio idrico, dell’Opera Nazionale Balilla di Sabaudia.
Frezzotti muore a Roma il 30 aprile 1965.
Un fondo di 862 disegni relativi a 95 progetti (1907-1959) di Oriolo Frezzotti è conservato presso il Museo civico Duilio Cambellotti di Latina.
E proprio Duilio Cambellotti è l’altro grande nome reso immortale per le opere realizzate in terra pontina. Nato a Roma il 10 maggio 1876. Diplomatosi in ragioneria, dal 1893 al 1895 frequentò il liceo artistico industriale, sotto la guida di Alessandro Morani e di Raffaello Ojetti, specializzandosi in cesellatura in metallo. Si inserì presto nell’ambiente artistico romano di più aperta avanguardia e più profondamente impegnato nelle problematiche estetico-sociali.
Artista poliedrico, Cambellotti infatti fu incisore, xilografo, pittore, scenografo, architetto, decoratore, arredatore, designer, grafico, cartellonista pubblicitario, progettista di suppellettili, oggettistica e componenti d’arredo, scultore, ceramista e illustratore. Di tutto e di più, insomma.
Ben presto in lui si sviluppa l’amore per la terra pontina, che diviene oggetto e soggetto della sua opera.
Un’opera talmente vasta e significativa, che a Latina, in pieno centro, è stato edificato in suo onore un museo, che raccoglie le sue opere più significative.
L’iter del museo Cambellotti parte nel 1984, quando il Comune di Latina celebra il rapporto tra l’artista e il territorio pontino organizzando la mostra “Duilio Cambellotti sculture e l’Agro Pontino”, allestita nell’edificio dell’ex Opera Balilla, progettato da Oriolo Frezzotti nella medesima città nel 1932.
Circa dieci anni a seguire, segue l’allestimento presso la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina di una sezione dedicata ad alcune opere dell’artista romano, giunte nel capoluogo grazie alle donazioni degli eredi Cambellotti e agli acquisti effettuati dall’Amministrazione Comunale di Latina.
Partendo da ciò, il 14 ottobre 2005 nasce il Museo Civico Duilio Cambellotti di Latina.
Al suo interno opere immortali come:
Fonte della Palude (1912 e 1984): creazione in bronzo
La Redenzione dell’Agro (1934): cartone originale preparatorio
Disegni Pontini (1910-1920): disegni originali a carboncino e matita
Il Fuoco Sacro (1911): xilografia intagliata
Allegoria della Giustizia (1936): rilievo in gesso
La Pace (1914-1919): seconda versione in cera scura
Madonna in trono e gli Angeli (1918-1919): cartoni delle vetrate
Madonna col Bambino (1919): cartone per vetrata policroma a mosaico
La Capanna (1924): illustrazione di grande formato
I Sette a Tebe (1924): manifesto a stampa a colori su carta
e ancora le sculture
Il Buttero (1918-1919)
Le Vacche aratrici (1924)
Vomere (1925)
La Pace (o La Vagante) (1914-1919)
La sua lunga e prolifica carriera lo porta a diventare Presidente dell’Associazione artistica internazionale nel secondo dopoguerra. Incarico che ricoprì fino alla morte, avvenuta a Roma il 31 gennaio 1960, a 84 anni.