di Lucio Fava del Piano – Da mesi Berlusconi va ripetendo che il suo timore, ora che è decaduto da senatore e ha dunque perso l’immunità parlamentare, è che una delle Procure che sta indagando su di lui possa chiedere al gip il suo arresto. L’ipotesi sarebbe fondata, se un giudice ravvisasse pericolo di fuga, reiterazione del reato o inquinamento delle prove, potrebbe ordinare la custodia cautelare in carcere.
Per evitare questo tipo di rischi, Forza Italia sta provando a introdurre una nuova norma che, semplicemente, vieti la carcerazione preventiva per chi abbia compiuto i 75 anni. Berlusconi, essendo nato il 29 settembre del 36, di anni ne ha già compiuti 77, quindi rientrerebbe in pieno nella nuova normativa pensata dai suoi strateghi legislativi.
Lo strumento giusto è un emendamento al disegno di legge Ferranti — Donatella Ferranti, la presidente Pd della commissione Giustizia della Camera — che stringe le maglie sulla carcerazione preventiva e che sarà tra i primi ddl in discussione in aula alla Camera nel nuovo anno. E che quindi potrebbe andare a bersaglio prima che qualche Procura troppo solerte possa anche solo pensare di arrestare Belrusconi.
Qualche anno fa si sarebbe parlato a tutti gli effetti di una norma ad personam. Stavolta, rispetto al passato, la differenza più significativa è che Forza Italia non ha neanche lontanamente i numeri per approvare da sola una norma di questo genere, tanto che fonti dello stesso partito parlano in realtà di una mossa puramente strategica per alzare un muro sulla questione. Però, tra i tanti garantisti più o meno dichiarati che si trovano negli altri partiti, chissà che non venga fuori una maggioranza trasversale capace di mettere in sicurezza Berlusconi anche solo dal rischio di finire ospite delle patrie galere.
