venerdì 31 Marzo 2023

Formia, non ci sono i numeri, cade l’amministrazione Villa. Cardillo Cupo: “Ho votato contro, ma il sindaco merita rispetto”

Un consiglio comunale drammatico quello di ieri pomeriggio a Formia, per diversi motivi.

Principalmente perché era il primo senza il consigliere comunale Gerardo Forte, venuto a mancare poche ore prima e, secondariamente, perché ha sancito la fine della giunta di Paola Villa.

Il consiglio, infatti, non ha approvato l’assestamento di bilancio. Non sono bastati i 12 voti favorevoli, a fronte di 12 contrari, per fare approvare l’emendamento. Il tutto mentre il consigliere Lino Martellucci (collegato da remoto, con problemi di connessione) non ha potuto partecipare al voto, anche se pare scontato che il sarebbe stato il 13esimo contrario.

Il sindaco uscente non ha potuto trattenere la propria emozione e si è ritirata annunciando, con la voce rotta dalle lacrime, che “alla città va risparmiato questo spettacolo, ci si alza e si va a casa con dignità” sancendo, di fatto, la fine della propria esperienza amministrativa.

Il verbale della massima assise sarà inviato entro fine anno al Prefetto di Latina che, di fatto, scioglierà il consiglio comunale aprendo il Comune di Formia alla venuta del commissario prefettizio.

Ai più, infine, non è sfuggito il gesto del consigliere comunale Cardillo Cupo, che si è affrettato ad andare dall’ormai ex sindaco per confortarla: “Sono andato a salutare e rincuorare, per quanto possa valere un mio saluto, la Sindaca – afferma l’avvocato – perché è andata via in lacrime e perché nella vita dobbiamo essere uomini molto prima che politici, o pseudo tali.

In consiglio ho votato contro perché anche durante la crisi questa Amministrazione non ha dato – a mio avviso – garanzie sufficienti per migliorare un percorso difficile, perché non ci sono state indicazioni concrete su un’inversione rapida di rotta, perché la mia coerenza me lo ha imposto, ma ciò non toglie che una donna che comunque ha provato a spendersi per la città, andando via in lacrime, merita quantomeno un saluto, un sorriso e un abbraccio, così come gli amici consiglieri di maggioranza con cui se è vero che abbiamo avuto tanti scontri, talvolta eccessivi dicendoci anche cattiverie gratuite sapendole false e immotivate a causa dell’agone politico, è altrettanto vero che abbiamo spesso condiviso giornate insieme sin da bambini.
Quindi si, sono andato e riandrei altre cento volte”.

CORRELATI

spot_img
spot_img