Un’iniziativa nazionale di Fratelli d’Italia che ha trovato adesione anche a Latina.
Giorgia Meloni e una delegazione nazionale del partito hanno partecipato al flash mob che si è svolto questa mattina a Roma sotto il Ministero dello Sviluppo Economico.
Un modo per alzare la voce unendola a quella di tutti i lavoratori che da un giorno all’altro perdono il proprio lavoro.
Per dare sostegno alle centinaia di famiglie che nella provincia di Latina non riescono neanche ad arrivare a fine mese a causa della precarietà che mina il mondo del lavoro.
In questo contesto si inserisce il flash mob che si è svolto questo pomeriggio davanti l’azienda Corden Pharma di Sermoneta.
I rappresentanti comunali e provinciali del partito hanno esposto uno striscione con la scritta “La crisi non va in vacanza – Lavoro non cassa integrazione”.
“L’iniziativa di oggi è stata una precisa volontà della nostra leader Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia con le aziende in crisi non va in vacanza, a differenza del governo, e nello specifico, del ministro Di Maio che sta pensando solo a mantenere la propria poltrona e non alla risoluzione delle tante crisi che ci sono. Al Mise – spiega il vicecoordinatore regionale Enrico Tiero – sono aperti circa 200 tavoli per i quali ancora non si trovano soluzioni”.
Non era presente per impegni in parlamento il senatore Nicola Calandrini.
“La nostra presenza qui – conclude Enrico Tiero – è segno di vicinanza al mondo del lavoro, per far capire a questo governo e a Di Maio che servono norme per aiutare le aziende e non per strangolarle. Noi ci siamo, come siamo oggi in tutte le piazze d’Italia davanti le aziende in crisi, siamo vicini al mondo produttivo e agli operai e speriamo di far capire al governo, a Di Maio e ai grillini che è ora di fare interventi seri per aiutare il tessuto economico del paese”.
La scelta di manifestare davanti all’azienda di Sermoneta è tutt’altro che casuale.
Corden Pharma solo qualche giorno fa ha esposto le sue intenzioni sul futuro di 173 dipendenti, davanti ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confail.
A gennaio l’accordo con il Ministero dello sviluppo economico aveva sancito la possibilità di rilancio della società, a fronte di una contrazione straordinaria dello stipendio per 400 lavoratori per un anno.
Compromesso che non ha determinato i risultati attesi.
“Corden Pharma – interviene Calandrini – è una delle 200 aziende che il Mise dovrebbe aiutare e che purtroppo sta vivendo nuovamente l’incubo dei licenziamenti collettivi. Ma il ministro Di Maio è troppo occupato a litigare con Salvini per recepire il grido di aiuto delle altre 200 Corden Pharma presenti in Italia. Fratelli d’Italia invece c’è, è vicino alle aziende e presenterà a breve proposte concrete per il loro rilancio”.