mercoledì 29 Marzo 2023

Eurostat, 30% degli italiani a rischio povertà

Cresce il rischio povertà in Italia. Nei cinque anni di crisi economica che vanno dal 2008 al 2012, gli italiani che ricadono nella definizione di individui “a rischio povertà o esclusione sociale” sono passati dal 25,3 per cento al 29,9. Quasi uno su tre.

A certificarlo è l’Eurostat, secondo i cui parametri rientra in questo purtroppo vasto gruppo chi possiede almeno uno dei seguenti requisiti: è a rischio povertà dopo i trasferimenti sociali, è già dentro lo stato di povertà con forti mancanze materiali (ad esempio è impossibilitata a pagare spese impreviste), oppure vive in una famiglia con una bassa intensità di lavoro.

In numeri assoluti, le persone a rischio di povertà o esclusione sociale in Italia sono poco più di 18 milioni. In percentuale, nella zona Euro solo la Grecia è messa peggio di noi, mentre dati di poco inferiori a quelli italiani si registrano in Spagna e Portogallo. Dati molto più bassi si registrano invece in Francia, Germania, Finlandia e Olanda, Paesi nei quali il rischio povertà riguarda percentuali di popolazione comprese tra il 15 e il 20%.

La misura di quanto le cose vadano male è rappresentata anche da altri dati resi oggi noti dall’Inps. Nello stesso periodo preso in esame da Eurostat, cioè il quinquennio di crisi 2008-2012, secondo l’istituto previdenziale il potere d’acquisto delle famiglie italiane è letteralmente crollato, perdendo quasi 10 punti percentuali.

Roberto Miscioscia
Classe 86, imprenditore. Esperto di comunicazione. Osservatore delle dinamiche sociali. Amo la filosofia e mi appassionano le neuroscienze. Il mio libro preferito è MINSET di Carol Dweck... il mio film preferito LIMITLESS.

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