Una lettera-esposto ai diversi enti e organi di polizia competenti nonché una istanza di accesso agli atti al Comune di Terracina, è quanto Europa Verde Terracina ha presentato in merito al progetto di realizzazione di una costruzione di edilizia residenziale di 10 alloggi denominata “residence Adrover” appena pubblicato sull’albo pretorio on line del Comune.
Lo scopo è quello di compiere tutte le verifiche e gli opportuni approfondimenti sul rispetto delle norme e delle leggi, sia per l’iter di alienazione dell’immobile ad una società privata che per l’iter autorizzativo in corso, per la realizzazione del nuovo complesso edilizio residenziale.
Nonché alla acquisizione di elementi per eventuali azioni successive, visto che il progetto riguarda un’area di pregio del lungomare di Terracina e quindi la sua eventuale realizzazione inciderà severamente sull’ambiente e sul paesaggio dell’area.
E’ quindi interesse di Europa Verde verificare l’effettiva portata degli interventi edilizi richiesti onde escludere un loro impatto negativo a tutela dell’interesse diffuso.
“Dopo la sciagurata scelta politica di vendere l’immobile, adesso la politica se ne lava le mani e tutto viene demandato al rapporto tra la ditta privata che lo ha acquisito e gli uffici comunali competenti ai fini dell’iter autorizzativo – dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina -. E’ vero, per adesso la commissione paesaggistica comunale ha dato parere contrario al progetto, ma considerati i precedenti della ex Pro Infantia e la non sufficiente tutela definita dal PTPR regionale e la perdurante assenza della definizione degli ambiti possono essere adottati provvedimenti di segno diverso con potenziale pregiudizio ai valori ambientali e paesaggistici della zona”.
“E’ davvero inaccettabile lo scempio che si continua a fare di questo territorio con l’aiuto di decisioni politiche scellerate come la pericolosissima applicazione di alcuni dei peggiori effetti della Legge sulla Rigenerazione Urbana. Scelte meramente politiche che hanno un indirizzo chiaro: cioè quello di soddisfare al meglio gli interessi di pochi “privati” (costruttori ed imprenditori) e non quello di fare il bene e gli interessi di una intera collettività, coinvolgendo i cittadini e affrontando le loro reali necessità.”, conclude Subiaco