ll servizio di Endoscopia a Fondi è sospeso nella sua normale attività, vengono infatti garantiti solo gli esami per i ricoverati in misura ridotta, rallentando di conseguenza anche i Day Hospital per i pazienti anemici che arrivano da Terracina o dal San Giovanni di Dio.
La causa è dovuta alla sospensione del pagamento in ALPI (attività libero-professionale intramuraria) da parte dell’ASL di Latina, che era stata attivata proprio per abbattere le liste di attesa dovute anche all’emergenza Covid-19.
“Ad oggi che siamo rientrati nel normale regime di richiesta/offerta, l’azienda sanitaria non ha ritenuto necessario stanziare altri fondi in ALPI per il normale proseguimento degli esami endoscopici come è sempre avvenuto” afferma Salvatore Venditti, consigliere comunale di Camminare Insieme.
Gia dalla chirurgia di Terracina giunge notizia che, in assenza di incentivi, non verranno garantite le normali attività endoscopiche e i pazienti dovranno essere dirottati verso gli ospedali di Latina e Formia.
“Chiediamo spiegazioni a riguardo alla manager Silvia Cavalli, su come sia possibile interrompere un servizio così necessario per la comunità del nostro territorio, che ha come riferimento i due ospedali del vecchio presidio centro. Tra l’altro una sospensione avvenuta ad oggi senza un documento firmato, ma solo con il blocco del servizio a discapito dei cittadini – conclude Venditti -. Da troppo ormai il nostro ospedale si trova al centro di polemiche e dibattiti, non possiamo nascondere il fatto che tanti servizi negli anni sono venuti meno utilizzando sempre il solito claim: la necessaria riorganizzazione del sistema sanitario“.