sabato 30 Settembre 2023

Elezioni, Zaccheo: “Per Latina sogno cittadella universitaria e scuola della pubblica amministrazione”

Parte con calma Vincenzo Zaccheo oggi nel suo lungo intervento al circolo cittadino nell’incontro con la stampa e i residenti di Latina per presentare alcuni candidati della sua lista e un anticipo del programma che sarà presentato nella sua interezza il 4 settembre prossimo.

La sala è piena, tanto che gli organizzatori provano a non far entrare qualcuno per via del Covid. Zaccheo è pieno di energia, prende la carica dai giovani che hanno deciso di affiancarlo e di presentare a lui proposte da realizzare per la città, e dall’amore che non lo ha mai abbandonato per il suo territorio.

Con loro la senatrice Marinella Pacifico e il senatore della Lega Gianfranco Rufa, e poi Alessandro Calvi (FI) e Nicola Calandrini (FdI).

Zaccheo parla prima del fatto che la sua candidatura, ha detto, “è stata spinta dal basso verso l’alto” e non dettata dalle segreterie nazionali. Ha ringraziato per questo le segreterie provinciali dei partiti della sua coalizione. Poi ha spiegato di non essere orfano di partito “perché il mio partito è la città di Latina”. Infine è ripartito dalle ultime elezioni: “All’epoca – ha detto – parlavo il linguaggio dell’io  farò, ora vi dico: noi faremo”.

Quindi ha ripercorso il suo impegno per Latina e ripercorso le cose fatte: “In un anno portai nelle casse comunali 189 mln di euro a fondo perduto. Negli anni a crescita zero in Italia Latina cresceva del 7%”. Ha parlato delle rotatorie pensate per aumentare la sicurezza stradale. Delle campagne nelle scuole per l’utilizzo del casco. Dell’università.

Poi a mano a mano si è infervorato, ha raccontato di come dopo il sequestro di Rio Martino si sia speso per la sua riapertura. “Rassicuro i pescatori che nel giro di poco tempo mi impegnerò a riaprire Rio Martino”.

Ha parlato del porto, del policlinico di Borgo Piave spiegando che saranno possibili “perché noi li pensammo e mettemmo in atto i provvedimenti necessari per porre le basi per la loro realizzazione”. Così come l’idea, che sarà ripresa, di delocalizzazione il depuratore dentro la Sogin.

Ha ancora sottolineato la battaglia per ottenere i ristori del nucleare che il governo aveva tenuto per sé al 70 per cento. “Il sindaco Coletta mi chiese aiuto e preparammo l’opposizione tardiva per ottenere i fondi, opposizione che poi non fu firmata da questa amministrazione perché pensavano che avessero ancora tempo. Invece andarono persi 112 mln di euro. Ho già pronta la richiesta con un’opposizione tardiva – ha preannunciato – perché il Comune abbia queste risorse”.

Poi non si è più contenuto parlando del teatro ancora chiuso. “Vi dò una notizia – ha continuato – anche l’ospedale di Latina non è a norma. Si va in deroga. Come avevamo fatto con il teatro. Non ci si costituisce – ha detto praticamente urlando – contro il comando provinciale dei vigili del fuoco. Si dialoga, ci si aiuta. Anche per lo sport: la pallavolo non c’è più, la pallanuoto non c’è più, il calcio a 5 non c’è più. Non vi ho parlato degli eventi – continua ormai elencando nomi – Ennio Morricone che viene a festeggiare 50 anni qui a Latina, Vasco, Tiziano Ferro”.

Quindi lancia la proposta di una cittadella universitaria utilizzando gli edifici di fondazione, come l’archivio di Stato. “Al palazzo M hanno studiato generazioni di giovani, è giusto che sia destinato all’università. Non è una cacciata della Guardia di finanza, c’è già un accordo”.

Infine si ripropone di ripristinare la scala di Angiolo Mazzoni del palazzo delle Poste al centro e di aprire una scuola della pubblica amministrazione. “Come nonno ho pensato anche a i bambini e alla tradizione e porterò a Latina il a Festival delle marionette. Non ho nostalgia del passato – ha concluso – ma nostalgia del futuro”.

E poi i monumenti ai caduti “che sono stati trascurati” e i borghi: “dove c’è la famiglia, i valori, il rispetto, le nostre radici”.

“Il mio impegno – ha concluso – è quello di consegnare il testimone. Devo aiutare i giovani e i partiti a formare una nuova classe dirigente. Ai giovani dico: tornate alla militanza, alla passione, al servizio”.

Silvia Colasanti
Giornalista pubblicista dal 2009 ha cominciato a scrivere nel 2005. Laureata in Scienze politiche, con un Master in Diritto europeo, ha lavorato per tre anni (tra le altre esperienze) nella redazione de Il Tempo Latina, poi come redattrice al Giornale di Latina. Si occupa essenzialmente di cronaca, in particolare di cronaca giudiziaria

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