Andare avanti nella ripubblicizzazione del servizio idrico e nella costituzione di un ato dei rifiuti. Con le civiche pontine? Non c’è stata condivisione sul metodo di scelta di Giada Gervasi. Questa in sintesi la conferenza stampa del sindaco di Latina Damiano Coletta che ha annunciato la sua candidatura a presidente della Provincia di Latina. Una candidatura il cui risultato alle elezioni del 29 aprile non è affatto scontato. Damiano Coletta lo sa.
Dice che glielo hanno chiesto diversi sindaci, non dice chi sono, sicuramente una è Carla Amici di Roccagorga, indice di una spaccatura nel PD. E poi ha spiegato perché si candida: “Ho svolto un ruolo di mediazione sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, perché ci credo e l’ho sostenuto. È un obiettivo prioritario e come sindaco del capoluogo mi sono speso molto per bloccare la vendita delle quote di Veolia ad Acea. Siamo a un punto cruciale con la riconferma di Zingaretti, che sostiene questo processo, e il sostegno della Regione con la garanzia che ci darebbe sul mutuo, sono aspetti che vanno considerati. Il cronoprogramma è sancito. Altro tema è quello dei rifiuti, ci si gioca una partita importante. Per la mia visione questo progetto di costituire un ato provinciale e tre sub ambiti è fondamentale”. E su entrambi i temi, ci tiene a sottolineare Damiano Coletta, ha ottenuto sempre atti approvati all’unanimità. Dunque la sua qualità è aver svolto un ruolo di mediazione tale da mettere tutti d’accordo. “Acqua e rifiuti rappresentano due punti fondamentali – ha aggiunto Damiano Coletta -. Ho pensato che fosse giusto mettersi in gioco”.
Sul tema delle alleanze, appurato che le civiche pontine andranno da un’altra parte, Damiano Coletta dice: “Abbiamo avuto contatti e incontri, ho messo sul tavolo i temi, identità di vedute e percorsi. Io ho messo i temi di acqua e rifiuti come condizione discriminante e temo possa non esserci la volontà se si fanno certe scelte con altre coalizioni”. Quindi la sua candidatura nasce anche per evitare che su questi temi si possano intraprendere strade diverse.
Parla anche di viabilità, edilizia scolastica, mobilità sostenibile, e anche di caporalato, come temi di cui si occuperà quale presidente della Provincia.
“Non è una competizione che mi appartiene, io non so giocare in questo caso, e posso avere un limite tecnico e culturale. Chi vuole mi segua, in cambio non do niente ma la garanzia di essere il presidente di tutti. La politica è fatta di accordi… sui temi. Sono libero di essere votato da tutti. Posso anche perdere. Sabato ho incontrato il movimento, i consiglieri, la giunta e lo staff e come facciamo sempre ci siamo chiesti cosa vogliamo fare, andare avanti da soli o con il sostegno di chi ci ha già dato un segnale, sapendo di poter anche perdere. Io dico che posso anche perdere, mi gioco questa partita sui temi e me la gioco a testa alta, e lo faccio perché temo che qualcosa possa accadere su acqua e rifiuti”, ribadisce.
“Questa scelta è stata difficile. Ho avuto bisogno di tempo per maturarla, e tempo per parlare perché i numeri servono. È un’occasione per tutto il territorio perché il sindaco di Latina è traino anche per i comuni più piccoli. E se non dovessimo arrivare al risultato atteso e sperato, rimango nel mio ruolo di sindaco di Latina con il peso che ho nelle scelte”, aggiunge Damiano Coletta.
Essere presidente della provincia inevitabilmente sottrarrà tempo al Comune di Latina. Damiano Coletta lo sa ma non teme di perdere il sostegno né dei suoi collaboratori né degli elettori. “Ho persone che non mi tradirebbero mai e conto sulla loro lealtà – conclude il sindaco di Latina -, stiamo dimostrando alla gente che si deve parlare di temi e contenuti e non di poltrone ed accordi. Questo è il modello che LBC sta cercando di affermare in modo coerente con il nostro percorso”.