Home Editoriali Elezioni provinciali Latina, Coletta il moroteo: tutto ruota intorno a lui

Elezioni provinciali Latina, Coletta il moroteo: tutto ruota intorno a lui

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Damiano Coletta con Dario Bellini
Appare in forma “informale” e cita i 5 stelle: uno conta uno. Ma Di Maio conta di più. Damiano Colettà è in forma informale nella conferenza di presentazione alla sua candidatura a presidente della Provincia Giù da basso i sesisti (i sostenitori di Sesa e Carla Amici del Pd) avevano preso un caffè con bene comunisti, e suggellavano il patto sulla provincia. C’era, per dirla alla Catarella, il sottosegretario di Stato del Pd in persona personalmente, Maria Teresa Amici.
Coletta inizia a parlare, di modestia in modestia: “scusate sono qui per caso”; “che ci posso fare se mi hanno chiamato?”. È il popolo che lo vuole, la ragion di Stato, la coscienza.
Alla domanda della collega: ma chi l’ha chiamata? Resta sul vago, come la chiamata ad una vocazione.
Insomma Damiano Coletta si candida a Presidente della Provincia, con i voti suoi e quelli del parlamentare più longevo della provincia, Maria Teresa Amici.
Il Pd? Sta altrove, loro candidano Carlo Medici insieme, forse a Forza Italia. E i civici di Coletta della prima ora? Antonio Terra sta con Giada Gervasi, anche essa civica ma in versione sabaudiana.
Damiano Coletta si è mosso dentro questo ginepraio di nulla, come i morotei dentro la Dc, un campione. Proprio vero per fare San Paolo ci voleva quell’ammazza cristiani di Paolo di Tarso.
Gli vanno fatti i complimenti, poi quando hai un vestito puoi stabilire che se lo fai indossare ad una donna bassa è gonna lunga, se lo fai mettere ad una donna alta, vanno le minigonne.
Capolavoro, poi la moltiplicazione dell’acqua, la racconta differenziata che passa dal 19% al 29% a Latina comune, o aver salvato il mare dalla salatura dei depuratori diventano dettagli.
Coletta, in nome di Coletta, ha diviso i suoi civici, il Pd, e anche il centrodestra.
Modesto? Ma che scherziamo è il ritorno alla politica politicante, agli equilibri squilibrati, alle convergenze parallele. Da ammirare, è la prova che la democrazia rappresentativa (quanto lontano il discorso di Pericle dell’insediamento) contamina, e esalta talenti. Coletta è il vincitore morale della partita, tutto ruota intorno a lui.
Prosit.

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