Tutto cambia e la politica non fa “eccezione”, anzi lì dove non ci sono proposte qualcuno le fa, se c’è una domanda. Il Movimento 5 Stelle di Latina ha scelto, tra mille e mille divisioni proprie del caos di movimenti “giovani”, Bernardo Bassoli. Pochi votanti? 500. Un movimento che litiga anche per lo scontrino di un caffè “deve” far la guerra per le candidature a sindaco.
Fatto fermo questo c’è il fermo di una offerta politica tradizionale fin troppo tradizionale con guerre per segreterie e scontri sui nomi. Il PD da una parte e il centrodestra dall’altra in questi giorni litigano, tanto quanto i grillini, ma con il peso dell’età. Litigare i ragazzi e segno di scommessa sul domani, i vecchi è rancore. Rancore contro audacia ingenua. Non amo i grillini, men che mai le civiche, ma questo non impedisce di non vedere che c’è movimento e c’è stasi, c’è una una febbre su un fisico segnato dal tempo contro una febbre di crescita. Ad Aprilia c’è un governo “civico”, a Cisterna anche, pure a Pomezia, un processo lungo e Latina non è diversa da queste realtà urbane. Che poi sono le uniche realtà con una opinione pubblica che non si rapporta piu’ alle “famiglie”, ai legami sociali, ma sono realtà dove i cittadini sono sempre piu’ soli davanti alla domanda politica. Bassoli poi è un nome, fa uscire il movimento dall’”anonimato”, è il cognome del primo sindaco di Latina dopo la guerra, un repubblicano rigoroso che si assunse l’onere di “traghettare” alla libertà questa città. La politica la si comprende se non si vede solo la forza del fiume ma anche i movimenti carsici. I giovani, intesi come generazione, disdegnano i “tradizionali”, non li trovano sufficienti, il candidato grillino ha 35 anni, gli altri stanno venti anni oltre (lo dico con dolore contando i miei).
Naturalmente tutto è possibile, ma quando a Palazzo Barberini nel 1947 i socialisti subirono una ennesima scissione, in molti la considerarono “solita”, ma tra chi andava via c’era l’unico socialista di allora che aveva letto Marx , Giuseppe Saragat e quella divisione segno indelebilmente il movimento socialista italiano. Non conosco il futuro, ma Bassoli non è “indifferente” alla storia di Latina. Io me ne preoccuperei, ma non sono io a dovermi preoccupare. Buon voto a tutti.