di Luigi D’Arcangelis – Mentre Fazzone, Tiero & Co. sono ancora senza un candidato, dopo il dietrofront e il clamoroso ritiro della candidatura a sindaco di Cisterna del proprio “pupillo” Antonio Cirilli, le acque in casa Partito Democratico non paiono essere molto più tranquille.
Il PD, infatti, ha finalmente un nome per la poltrona di primo cittadino, ovvero Francesco Paolo Panfili, ma la scelta dell’ex UdC e Forza Italia ha sollevato un vespaio nella base del partito, con gli iscritti sostanzialmente “in rivolta” contro la decisione dei vertici cittadini democratici di imporlo quale leader della coalizione di centrosinistra (voci dissenzienti che hanno trovato un punto di riferimento in Maria Innamorato, la dem che sembra aver deciso di candidarsi a sindaco in prima persona raccogliendo gli scontenti nei confronti di Panfili e contando sull’appoggio di liste civiche).
Tale è il malcontento, che il Partito Democratico ha dovuto necessariamente tentare di placare gli animi cercando di spiegare, in maniera ufficiale, la scelta del proprio candidato sindaco: “Il PD stavolta è a disposizione della sua città e fa una scelta per la sua città – hanno sentenziato i democratici – , un passo volto a cambiare verso a Cisterna, a scardinare l’attuale scenario politico ridotto ormai da 15 anni in un collaudato ed inquietante sistema di potere e cemento. Per uscire da questo stallo e far emergere le migliori energie della nostra città, il PD ha scelto di costruire un progetto del tutto nuovo, trasversale agli schieramenti, oltre se stesso”.
Poi, la vera e propria “ruffianata” nei confronti dei militanti: “Questo non vuol dire che rinneghiamo la nostra storia, né che rinunciamo alla nostra identità. Portiamo con noi tutto il bagaglio storico ed identitario che il PD ha dimostrato e mantenutoda che è nato”.
Infine, la speranza e la fiducia nel futuro, augurandosi che possa servire ad ammansire la base “inferocita”: “il PD ha posto se stesso al servizio di una storia diversa. Una storia nuova tutta da scrivere insieme ad altre forze politiche rispettabili, che portano in dote esperienze importanti e contributi indispensabili per la politica locale. Una storia che sceglie di farsi rappresentare da una persona per bene e ben voluta da tutta la città come Paolo Panfili”.
Chissà se le “moine” dei vertici democratici verso i propri sostenitori-elettori otterranno il risultato sperato, e chissà se il popolo di centrosinistra riuscirà ad uscire dalle (ennesime) divisioni e dai tormenti che lo attanagliano. Per ora, il mare del PD continua ad essere agitato, e la bonaccia non sembra profilarsi tanto netta all’orizzonte.