Dopo il divorzio dal Partito Democratico, è bastato meno di una settimana a Nicoletta Zuliani per dire “Sì, lo voglio!” a Latina e candidarsi alle prossime elezioni amministrative.
“I tempi politici e di date impongono decisioni rapide, come quando una mamma si ritrova a dover fare una cena all’improvviso per ospiti inattesi, quindi metto a disposizione della mia città ciò che sono, ciò che ho imparato e le relazioni che ho costruito. Lo faccio per come ho sempre inteso il mio impegno politico: un servizio alla mia comunità. Una terza via esiste ed è la via dell’ascolto dove le istituzioni ragionano ed elaborano proposte e la politica le trasforma in soluzioni alte” scrive Zuliani ai suoi, dopo l’apertura da parte di Azione di Calenda.
Ma raggiunta al telefono, oltre a ribadire la sofferenza con la quale ha abbandonato il suo “primo amore” dopo 14 anni di militanza, ha tenuto a sottolineare la necessità per Latina di un profondo rinnovamento innanzitutto della classe politica: “deve abbandonare la strada dello scontro ideologico in cui si sostiene una tribù contro un’altra, non si può gestire la cosa pubblica con integrità se i partiti non riescono ad avere anticorpi efficaci contro le connivenze e contro l’esercizio del potere a favore di pochi a discapito dei molti. Un elemento che mi accomuna fotemente ad Azione di Calenda che punta molto sulle competenze .
E’ la seconda donna che scende in campo a Latina. Come vede un’Amministrazione in rosa, in una città che non ha mai visto una “prima cittadina”?
“Sono la seconda ma è probabile che ce ne saranno altre (forse c’è qualcosa che ancora noi non sappiamo? ndr). Comunque, un sindaco donna può portare tantissimo alla città. Conosco benissimo la Miele, la Celentano, la Muzio e non ci ha mai scalfito il pensiero di non riuscire a collaborare o interloquire perché appartenenti a mondi diversi. E’ una stima reciproca che si è costruita nel tempo stando a stretto contatto e avendo l’opportunità di riconoscere il valore di ciascuna. E sono certa che si noterà anche in campagna elettorale perché le prime persone che mi hanno contattata sono state proprio loro: le donne avversarie politicamente. Questo dimostra che noi abbiamo una marcia in più. Una cosa che trovo molto bella, perché alimenta la lealtà e il rispetto verso il prossimo. Poi, ovviamente, abbiamo idee diverse e combattiamo per le nostre idiologie però c’è da ‘ricostruire’ un mondo politico che è arrivato a degli abissi incredibili e in questo riconosco una particolare capacità proprio nelle donne“.
Da dove ha intenzione di iniziare?
“Siamo la prima città del Lazio dopo Roma ma soffriamo un isolamento infrastrutturale e un ritardo di offerta aggregata di servizi che non motivano le imprese importanti ad investire nel nostro territorio.
Potremmo dare un’offerta turistica importante ma fino ad oggi questo settore è stato totalmente ignorato da tutte le amministrazioni ed è rimasto un settore inespresso. La tematica ambientale sarà una reale opportunità e richiede una capacità progettuale e organizzativa elevatissima per riuscire a realizzare nei tempi gli obiettivi stabiliti nel PNRR con una transizione energetica che rivoluzionerà la nostra quotidianità. Soffriamo di un’emorragia di giovani locali che trovano occasioni formative di qualità altrove in Europa, vengono valorizzati per le loro competenze all’estero e non possono “rientrare” per mancanza di opportunità; per contro abbiamo una popolazione di 5000 studenti universitari nel nostro comune che risultano come dei fantasmi e per i quali nulla si fa. Urbanistica, sport, cultura, imprenditoria di eccellenza, marina di Latina, tutti sappiamo quanto ritardo è stato accumulato su questi fronti“.
Qual è l’errore di Coletta che lei eviterà?
“Affiderò i progetti ad apposito personale, perché ciascuno ha bisogno di tempo e dedizione, non basta inviare una mail in Regione per esempio. Si tratta di rapporti che vanno cotruiti e seguiti fino al raggiungimento dell’obiettivo. E’ questo il motivo per cui si sono perse tante occasioni e finanziamenti. Solo così si può essere in grado di mantenere le promesse che si fanno. Senza un buon gruppo di lavoro, di professionisti, di esperti è difficile vedere al rinascita di Latina“.