“Accuse che cadono, posizioni che si alleggeriscono, indagati che propongono ricostruzioni fantasiose… Desirée merita GIUSTIZIA, i criminali che l’hanno uccisa devono pagare TUTTO, noi non la dimentichiamo! Un abbraccio alla mamma”. Così ha scritto ieri sera il ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo che il Riesame aveva disposto sì il carcere per due dei quattro arrestati per la morte di Désirée, ma aveva fatto cadere l’accusa di omicidio volontario.
Oggi un altro colpo alla ricostruzione della Procura di Roma. Anche Marco Mancini resta in carcere ma non ci sarebbero elementi sufficienti, per il gip Maria Paola Tomaselli che lo ha interrogato, per tenere in piedi l’aggravante di cessione di sostanze stupefacenti a minorenni. Mancini avrebbe venduto gli psicofarmaci ad altri che poi li avrebbero ceduti a Désirée. Durante l’interrogatorio Mancini ha detto che non c’era quella sera e di non aver dato la droga alla ragazza.
Sempre ieri è stato ascoltato Yusif Salia, che si trova nel carcere di Foggia. Ha ammesso il rapporto sessuale con la 16enne, ma ha specificato che fu consensuale e sarebbe avvenuto la sera prima del delitto, il 18 ottobre quindi.
Si attende la decisione del Riesame sulla richiesta di scarcerazione per Mamadou Gara.