Rimane l’accusa di omicidio per il senegalese Mamadou Gara, uno dei quattro che erano stati fermati per la morte di Desirée, la 16enne che ha perso la vita in uno stabile di San Lorenzo a Roma. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame.
“Paco” si trova in una posizione più grave rispetto agli altri due per i quali il Riesame ha fatto cadere sia l’accusa di omicidio sia quella di stupro di gruppo. Cadono però le aggravanti: quella dei futili motivi nella violenza sessuale e della cessione di sostanza stupefacente.
Resta anche lui in carcere, così come tutte le persone arrestate per la morte di Desirée, compreso il pusher di 36 anni.
Si attendeva pronuncia del Riesame ora su Yusif Salia, il ghanese catturato a Foggia. Anche lui è accusato di omicidio, stupro di gruppo e cessione di droga. Durante l’interrogatorio però ha parlato di un rapporto sessuale consensiente, il giorno prima che Desirée morisse.
Per fare chiarezza su chi ha effettivamente abusato della 16enne di Cisterna la Procura è pronta a nominare un consulente che analizzerà le tracce di Dna rinvenute sul corpo della giovane.