Uno dei temi più discussi degli ultimi anni è quello delle criptovalute e della loro adozione. Una tematica complessa, sempre più studiata e analizzata dagli esperti, che stanno cercando di capire e spiegare i motivi che spingono le persone di tutto il mondo a usarle.
Il Global Crypto Adoption Index di Chainalysis è infatti un esempio di questo tipo di studi: attraverso una classifica, la società americana di analisi blockchain decreta il livello di adozione delle criptovalute dei 146 Paesi di cui dispone i dati.
La classifica GCAI
Questa classifica, però, non dipende dal numero di transazioni fatte, bensì dal rapporto tra criptovalute possedute e reddito medio percepito dagli abitanti di ogni singolo Stato, in quanto l’obiettivo della ricerca non è capire quale Nazione investe di più, bensì quale possiede più crypto in relazione al reddito dei propri cittadini.
Secondo questo particolare studio, i Paesi che hanno investito maggiormente in criptovalute nel 2022 sono Vietnam, Filippine e Ucraina. Nella classifica troviamo anche Stati Uniti, Russia e Regno Unito, ma dal Global Crypto Adoption Index emerge come in realtà la maggioranza degli Stati presenti abbia livelli di reddito medio-bassi.
Infatti, tra i primi venti Paesi classificati, dieci sono a reddito medio-basso (Vietnam, Filippine, Ucraina, India, Pakistan, Nigeria, Marocco, Nepal, Kenya, Indonesia), otto a reddito medio-alto (Brasile, Thailandia, Russia, Cina, Turchia, Argentina, Colombia, Ecuador) e solo due ad alto reddito (Stati Uniti, Regno Unito).
Ma cosa spinge le persone a ricorrere alle criptovalute? Sicuramente i costi elevati e la non accessibilità dei sistemi bancari tradizionali influisce non poco, portando le persone ad adottare il mobile money o le criptomonete per poter svolgere i propri pagamenti e le proprie operazioni. Qualunque sia il motivo, però, investire in criptovalute richiede attenzione: per farlo in sicurezza è importante consultare fonti autorevoli e qualificate, che possano fornire una panoramica completa sulle monete virtuali più sicure in circolazione, oltre a tutti gli aggiornamenti più importanti del settore.
Paesi poveri e criptovalute
Come anticipato, in alcuni Paesi le criptovalute sono una vera e propria occasione per incrementare i movimenti e le risorse finanziarie. Spesso, infatti, le valute virtuali sopperiscono allo scarso valore di quelle nazionali, e i rendimenti delle criptovalute, nonostante a volte siano altalenanti, danno comunque più sicurezza se confrontati con l’alta inflazione presente in molti di questi Paesi.
Se in Occidente il ricorso alle crypto è una forma di investimento o strumento di emancipazione dal sistema bancario, in altre parti del mondo può assumere sfumature diverse, rappresentando per molti l’unico modo per conservare il valore dei propri risparmi.
Per questo nella classifica di Chainalysis sono presenti così tanti paesi a basso reddito: nonostante l’effettiva quantità di denaro scambiata non sia molto elevata, il numero delle persone che ha aderito al mercato delle criptovalute sta crescendo molto rapidamente, sfruttando i punti deboli dei sistemi bancari tradizionali.