di Eleonora Spagnolo – Claudio Di Meo, classe 1984, è il pianista di Cori il cui talento sta progressivamente varcando i confini del territorio pontino. Diplomato in pianoforte e composizione e direzione di coro, ha completato la sua formazione con una laurea in lingue. Attualmente sta proseguendo i suoi studi nella direzione di orchestra. Solo nell’ultimo anno si è esibito in due concerti internazionali a Capodanno a New York e in Sri Lanka per un evento in ricordo delle vittime dello tsunami del 2004, e vanta anche uno spettacolo nel prestigioso auditorium del Lasalle College di Singapore. Nel 2012 ha fatto parte dell’orchestra che si è esibita al Teatro Brancaccio di Roma nel musical di successo “La bella e la bestia”. Adesso aprirà insieme a Lillina Moliterno e Enzo Provenzano la serie di concerti dei “Salotti musicali” nei giardini del comune di Latina. Con lui abbiamo parlato dello spettacolo “Callas… Vissi d’arte, vissi d’amore”, della sua carriera e delle sue ambizioni.
Claudio, a te l’onore di aprire i “Salotti Musicali” con uno spettacolo dedicato a Maria Callas. Di cosa si tratta? Come nasce l’idea di dedicare un concerto a un personaggio tanto controverso?
Mi fa molto piacere essere stato chiamato ad aprire la rassegna dei “Salotti Musicali”. Sono contento ed emozionato per questo. L’idea dello spettacolo sulla Callas nasce da un trio di artisti che collaborano insieme da molto tempo e che con questo spettacolo tentano di fondere il linguaggio musicale-vocale con quello teatrale. L’omaggio a Maria Callas viene dalla volontà di tenerne viva la memoria e continuare a diffonderne l’arte ma anche perché è impossibile non rimanere affascinati dalla sua vita artistica e personale, dalla sua continua ricerca della perfezione, sia nella musica sia nella vita. Io nello spettacolo ho curato la direzione musicale, e ho composto alcune delle musiche sulle quali si esibiranno gli attori in scena.
Cosa hai in mente per il futuro?
Intanto il 25 luglio riceverò il premio internazionale Enrico Caruso, quale primo classificato della categoria pianisti. Ad agosto sarò in tournée tra Malesia e Singapore, dove mi esibirò in 5 concerti con un repertorio che spazia dalla musica classica alla musica contemporanea. Proporrò anche musiche inedite composte da me. A ottobre mi attendono tre concerti a Londra con il coro polifonico di Norma che dirigo già da alcuni anni. E sto mettendo a punto una serie di concerti in Messico previsti tra ottobre e novembre
Starai molto all’estero, quindi. Ma per il tuo territorio, per la cultura in Italia e a Latina in particolare, cosa si può fare?
Io vorrei sensibilizzare chi si occupa di cultura ad attuare una politica di finanziamenti che permettano di realizzare concerti fruibili per tutti i pubblici, con una particolare attenzione ai giovani. Mi piacerebbe vedere realizzata una stagione che preveda una serie di appuntamenti in grado di soddisfare tutte le esigenze, che possano spaziare dalla musica classica, passando per jazz o rock. Io auspico un maggiore coinvolgimento delle istituzioni di Latina all’organizzazione di eventi culturali e una maggiore promozione degli stessi. Il problema di base è che il sistema scolastico italiano ha teso a trascurare lo studio della musica e dell’arte. Se ci fosse un’educazione migliore fin dalla prima istruzione scolastica credo che ci sarebbe anche una maggiore domanda di eventi culturali, il pubblico ne farebbe una richiesta spontanea.
Questo territorio ha comunque molto da offrire. Qual è il luogo più suggestivo dove ti sei esibito?
Il luogo più suggestivo dove mi sono esibito è la Chiesa di Sant’Oliva a Cori, dove torno ad esibirmi spesso. Ha una certa “sacralità” per i suoi affreschi, lì si ha la sensazione di fare arte intorno all’arte stessa. E questo crea un’atmosfera mistica.
E uno dove vorresti esibirti in futuro?
Mi piacerebbe molto esibirmi nell’abbazia di Fossanova, perché ha un fascino medievale, uno di quei luoghi del nostro territorio che meglio può accogliere eventi d’arte e di musica.