“Beh, stiamo tornando da dove siamo partiti”, Mauro D’Arcangeli, presidente di Fislas Latina, non nasconde una rivoluzione in atto, ma silenziosa: il ritorno all’agricoltura. Ma non quella del campo di grano, ma quella della tecnologia, della innovazione, della qualità e… delle regole. Le regole che significano sicurezza sul lavoro e lotta al caporalato, che significa anche qualità etica. E il piano è operativo e prevede un notevole investimento, in tempo e risorse. Ma Latina non può mancare la sfida:
30.000 addetti diretti (poi c’è la logistica), una città come Terracina;
2.500.000 giornate versate;
il 50% del valore aggiunto sul reddito della provincia di Latina;
la quinta provincia agricola d’Italia;
la prima per produzione nel Lazio;
leader nell’ortofrutta, fiori, produzioni in serra, kiwi;
tutte le stelle di Natale per il mercato italiano e molto dell’estero sono made in Latina.
I numeri impressionano ma anche la piaga del lavoro nero e del caporalato. La Fislas, ente bilaterale tra Confagricoltura, Cia e Coldiretti insieme a Cgil, Cisl e Uil
Che ha predisposto un piano di azione innovativo illustrato questa mattina da Mauro D’Arcangeli presidente Fislas e Tonino Passaretti vicepresidente.
Si tratta di fare un nuovo patto virtuoso in agricoltura che ne tuteli la qualità non solo di prodotto ma anche etica di produzione. Fislas concederà divise antifortunistiche ai lavoratori agricoli e metterà in atto politiche attive per combattere il caporalato.
“Dobbiamo – ha spiegato Mauro D’Arcageli – creare una cultura di impresa che migliori tutta la filiera, che però non è come appare tutta nera, esiste la possibilità di emersione del lavoro e una crescita della cultura della legalità che già è patrimonio della stragrande maggioranza delle imprese agricole pontine, con politiche di crescita in accordo con il sindacato”. Fislas mette in azione anche sostegni per la maternità, borse di studio.
“Abbiamo – conclude D’Arcangeli – attribuito borse di studio a ragazzi figli di indiani, un progetto di integrazione virtuoso”. All’incontro sono intervenuti: Alfredo Cocolocchio, segretario generale Flai Cgil; Pietro Greco direttore Coldiretti di Latina. Quest’ultimo ha sottolineato come spesso sono le istituzioni che non chiudono il cerchio virtuoso della prevenzione di caporalato e sicurezza. Per la Flai Cgil è fondamentale anche attivare politiche di integrazione con le piattaforme della grande distribuzione.