di Lucio Fava del Piano -Due italiani su tre spenderanno per il prossimo Natale meno di quanto hanno fatto nel 2012. Ad affermarlo è uno studio condotto da Confesercenti insieme all’istituto SWG, dal quale emerge come il 65% degli intervistati sia intenzionato a ridurre le spese natalizie rispetto a quanto fatto un anno fa.
Anno che peraltro, va ricordato, non era stato certo un periodo di vacche grasse, tanto che nell’omologa rilevazione di 12 mesi or sono, chi prevedeva di spendere meno del Natale precedente era addirittura il 68%.
La causa, neanche a dirlo, sta nella perdurante crisi economica che colpisce le famiglie italiane e, in particolare, le fasce di popolazione più giovani. Non a caso è proprio tra questi ultimi che si annida la maggioranza di chi si prepara a ridurre le spese.
Pur in un panorama non troppo florido, non mancano i segnali incoraggianti. È infatti raddoppiata, dal 2 al 4 per cento, la percentuale di chi sostiene che spenderà almeno un po’ di più del 2012. Certamente si tratta di una rondine che non può fare primavera, ma è comunque un segnale che la fiducia sta ricominciando, seppur lentamente, ad aumentare.
Segnali che si notano anche nelle risposte ad altre domande poste dalla rilevazione. La percentuale di coloro che pensano che il prossimo Natale sarà peggiore del precedente cala sensibilmente, dal 38 al 32%, mentre aumenta in maniera sensibile, passando dal 4% al 7, la quota di chi si dice convinto che il prossimo sarà un Natale di rilancio.
Dato, quest’ultimo, particolarmente incoraggiante, se si considera la prevalenza tra questi ottimisti di giovani e giovanissimi. Ai quali, evidentemente, non manca la voglia di rimboccarsi le maniche.