È ora che la smettiamo di farci subissare dalle elucubrazioni europee sulle PMI, sviluppo economico e appiattimento della nostra cultura imprenditoriale in stile “mitteleuropa” che non ci appartiene! Le nostre tradizioni e i nostri valori del Made in Italy sono vincenti e sono una forza del nostro PIL che “altri” vorrebbero assimilare ma… è tempo di dire NO!
Non dimentichiamoci che le grandi scoperte, i grandi capolavori architettonici ed artistici nascono da artigiani ante litteram. L’Artigianato è una grande e bella, nonché produttiva tipicità tutta italiana da difendere a tutti i costi. Certamente i problemi non mancano ma la forza di volontà dei nostri piccoli imprenditori riesce a “mantenere le posizioni”. Oggi possiamo parlare di “VALORI ARTIGIANI” che sono poi aziende di tradizione familiare.
Vediamo alcuni dati interessanti relativi alle medio e piccole imprese. Nel corso del 2015, il credito ha favorito principalmente la grande industria, penalizzando le piccole imprese. Alle microimprese si è registrato un -4,1% rispetto all’anno precedente. Complessivamente recupera l’occupazione rispetto al 2013, anche se ancora non siamo ai livelli del 2008.
L’Italia ha il 57,5% degli occupati nelle micro e piccole imprese con meno di 20 addetti e se questo dato, da alcuni, è segno di debolezza del nostro sistema economico, dall’altro la piccola impresa è ancora oggi la vera ossatura della nostra economia nazionale ed è anche un “salvagente” economico per il mondo del lavoro. Nelle piccole aziende il lavoratore non è una “matricola” ma una Persona, un vero “collaboratore” dell’azienda.
Altro dato interessante è quello relativo ai fatturati: nel 2013 le sole PMI manifatturiere fino a 20 addetti, hanno realizzato un fatturato di 166 miliardi di euro, pari a 11 volte il fatturato aggregato di 15 miliardi di euro dei 729 squadre di calcio partecipanti alle 54 Top Division europee (dati Ufficio Studi Confartigianato). Riguardo alle esportazioni, una altro flash riguarda i prodotti cui l’Italia è esportatore leader (149 prodotti) nell’Unione Europea, in particolare parliamo di arredamento, design, illuminotecnica, moda. Lo spread fiscale delle piccole imprese è maggiore di 2,5 punti rispetto alle grandi aziende e il 30% delle micro imprese lavorano e producono con tecnologie digitali.
Certamente una “maglia nera” è nella burocrazia, vera piaga del nostro Paese. L’86% degli imprenditori italiani indica la burocrazia come un problema per l’attività d’impresa, contro una media del 62% dei loro colleghi europei.
Abbiamo di che impegnarci e difendere senza se esenza ma il nostro tessuto economico di eccellenze, fatto da tante aziende familiari e piccole attività!
(Dati Ufficio studi Confartigianato)