“Ci sarà qualche riconferma, è un mio diritto”, così il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ai microfoni di Radio Immagine, dice addio al dialogo e al confronto con il centrodestra assicurando che la giunta che ufficializzerà la prossima settimana non sarà quindi esclusivamente tecnica.
“Per il bene della città – spiega -, la continuità in certi ambiti è necessaria, non può esserci una curva di apprendimento per tutta la giunta, ci vogliono figure che possano girare la chiave e partire subito”.
Quindi era questo che si intendeva per “secondo tempo” in campagna elettorale: Dare continuità a ciò che per cinque anni è stato contrastato da chi oggi è alla maggioranza.
Coletta spiega che gli assessorati saranno nove ma che “è necessario premiare il lavoro svolto da alcuni nel primo tempo”.
A chi pensa? Voci di corridoio parlano di Simona Lepori eletta con Latina 2032 ed ex assessore alle attività produttive e dell’ex vicesindaco Paola Briganti che dovrebbe ricoprire il ruolo di Capo di Gabinetto. Qualcuno fa anche il nome di Dario Bellini, ex assessore all’ambiente che figura tra i candidati al consiglio non eletti. In questo caso ci si chiederebbe perché premiare qualcuno che è stato bocciato sia dai cittadini che dallo stesso elettorato di Lbc.
“Il confine tra la figure tecnica e politica spesso si sovrappone. Ho chiesto anche al centrodestra di fornire dei nomi che potessero dare valore aggiunto, perchè ora dobbiamo cercare di mettere insieme le forze migliori” ha detto ancora il sindaco Coletta alla radio prima di cambiare argomento.
Tra un centrodestra che vuole la rottura totale con il passato e un sindaco sordo ai compromessi, più che sul totonomi in giunta ci sarebbe da scommettere sulla durata dell’anatra zoppa a Latina.