“La nostra famiglia non chiede vendetta ma giustizia…”, queste le parole di Francesca, la mamma di Matteo Pietrosanti, a commento di quanto chiesto dal Pubblico Ministero del Tribunale di Latina che vuole archiviare il fascicolo aperto all’indomani della scomparsa di Matteo. Il 15enne di Bassiano, lo ricordiamo, il 3 Marzo del 2022 si trovava al campo ex San Lorenzo di Priverno, dove si allenava con la sua squadra di calcio. Era portiere. Il fascicolo che si vuole archiviare ipotizzava l’omicidio colposo a carico di ignoti.
Secondo la famiglia, infatti, qualcosa non è andato come doveva quel maledetto 3 Marzo. Sotto accusa un defibrillatore non a norma, soccorsi medici non adeguati e un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica rilasciato in seguito ad una visita medica carente rispetto ai parametri richiesti.
Nei momenti concitati che sono seguiti al malore, infatti, diversi sono stati i tentativi di rianimarlo effettuati prima che arrivasse il mezzo del 118: i sanitari avevano tentato di tutto ma per il 15enne di Bassiano non c’era stato nulla da fare.
Sui social la mamma di Matteo, Francesca, ha sottolineato come: “GIUSTIZIA in nome di nostro figlio che non c’è più, in nome di tanti ragazzi che potrebbero trovarsi nella stessa situazione di Matteo… non deve accadere che ci sia negligenza da parte di medici a cui affidiamo i nostri figli per le visite o sanitari che accorrono nei soccorsi o preposti incompetenti nei campi di calcio all’utilizzo del DAE, mancanza di un defibrillatore obbligatorio sui campi di calcio e su tutti gli impianti sportivi. Per carità, noi non incolpiamo nessuno, ma c’è una relazione che parla chiaro, non siamo noi ad elencare le negligenze!”
Ora la decisione circa la richiesta presentata dal Pubblico Ministero spetta al giudice. Staremo a vedere.