C’era tempo fino al 30 novembre ma il 17 novembre era praticamente già pronta la relazione di Roberto Grassi, presidente dell’associazione SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica), sui macchinari del Centro di Alta Diagnostica che dovrà essere realizzato a Latina. La sua conclusione è tutta contenuta nella risposta al quinto quesito: “L’apparecchiatura RM a 3T Prisma del nuovo progetto è tecnologicamente superiore rispetto alla componente RM presente del tomografo ibrido Pet/RM” (quest’ultima è il macchinario del primo progetto).
Il protocollo del Centro di Alta Diagnostica siglato da Comune di Latina, Provincia di Latina e Fondazione Roma, preveda l’installazione di un tomografo ibrido Pet/Rm. Dopo il diniego arrivato dalla Regione Lazio, la Fondazione Roma ha proposto di sostituire il primo macchinario con un tomografo RM a 3 tesla. Il Comune di Latina ha scelto di avvalersi del parere della Sirm per stabilire se il cambio di macchinario inficia la qualità del Centro di Alta Diagnostica.
Stando al parere del professor Grassi, il macchinario alternativo è migliore del tomografo ibrido. Nel rapporto infatti nelle cinque domande poste dal Comune di Latina, la risposta è tutta orientata a favore dell’installazione del tomografo RM. In pratica, viene spiegato, il tomografo ibrido Per/Rm è per l’appunto un ibrido, che combina due distinte tecnologie, ma lo fa con un costo e un risultato minore rispetto alla somma di due esami Pet e Rm separati. Anche in quanto a numero di esami possibili, se ne potrebbero fare molti di più con un macchinario solo RM che con un ibrido Pet/Rm. Inoltre, spiega il report, la letteratura scientifica non ha ancora acclarato il reale vantaggio delle informazioni integrate e combinate della Pet/Rm rispetto a una Rm o a una Pet.
La nuova tecnologia RM consentirebbe dunque una maggiore fruibilità da parte della utenza locale rispetto a quanto possibile con una macchina ibrida. Anche dal punto di vista della ricerca, la tecnologia RM Prisma è all’avanguardia e in grado di essere applicata in più campi rispetto alla tecnologia ibrida.
Questo il parere della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica. Un parere che dà ragione alla Fondazione Roma, che aveva presentato il progetto RM 3 Tesla come migliore e all’avanguardia rispetto al tomografo originario, e unico in Italia. Tuttavia nei giorni scorsi è arrivata netta la presa di posizione della Provincia di Latina. La presidente Eleonora Della Penna ha infatti dichiarato che senza il rispetto degli accordi originali potrebbe chiedere indietro gli 800 mila euro finora investiti.