L’avevamo già detto: “scagli la prima pietra chi è senza peccato” ed LBC di pietre ne ha lanciate tante da poterci costruire una casa, nascondendo sempre la mano.
Una delle “succulenti” occasioni colte al volo per linciare il Centrodestra è stata la questione Andrea Marchiella, raggiunto da una “inattesa” notifica di sentenza definitiva della Corte di Cassazione per un fatto risalente al 2011. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ricandidato per Vincenzo Zaccheo sindaco, ha immediatamente lasciato la corsa nonostante non gli fosse preclusa la possibilità di continuare ed eventualmente di essere rieletto.
Non ha pensato, invece, di avere la stessa “delicatezza” Elettra Ortu La Barbera, capolista di Latina Bene Comune, “conscia da tempo” di una condanna a 6 mesi di reclusione con sospensione condizionale e patteggiata con un giudice nell’estate del 2018.
L’accusa oggetto della sentenza era quella di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, un reato che risale al febbraio 2015 nell’esercizio delle funzioni di medico in servizio presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Il caso non avrebbe reso tanto scalpore se Coletta e compagni, consapevoli dei tanti scheletri nascosti nell’armadio, avessero basato la campagna elettorale sulle cose fatte e i progetti da portare avanti, piuttosto che al lancio dello sputo più lungo.
Ma Lbc di cose fatte non ne ha, dunque neanche progetti da portare avanti, e purtroppo “se sputi in cielo in faccia ti torna!” recita un detto partenopeo.
Intanto, immediata è stata la reazione del mondo politico e non, primo fra tutti Mario Romanzi di Fratelli d’Italia che su Facebook ha scritto: “Ho rassegnato le dimissioni da vicesindaco in quanto sono venute a mancare le condizioni minime di agibilità politica nell’attuare gli obiettivi strategici e operativi indicati dalla stessa Amministrazione comunale. In un simile contesto fare un passo indietro è un atto d’amore per il proprio paese. Orgoglioso di aver rappresentato Roccagorga, rammaricato invece per le tante occasioni perse forse dovute dall’assenza di una visione politica.Vi ringrazio infine per ogni attestazione di stima che in questi due anni ho ricevuto“.
“Trasparenza e onestà nei confronti dei cittadini avrebbero voluto che il patteggiamento della pena per falso della capolista di LBC, come riportato dalla stampa e se confermato, fosse annunciato in anticipo. Bisognava evitare di nasconderlo. Un metodo, dobbiamo constatare, quello della trasparenza, che si applica a fasi alterne a seconda di chi è coinvolto. Evidentemente non esiste il partito del Bene e il partito del Male: questa lettura manichea della realtà politica di Latina mina il legame di fiducia vitale tra Politica e cittadini. E la trasparenza e l’onestà devono essere sempre tangibili per tutti” è stata la risposta della candidata sindaco a Latina Nicoletta Zuliani ad una nostra sollecitazione, mentre l’altra donna in corsa per la carica di primo cittadino, Annalisa Muzio, non sveste la toga nemmeno in campagna elettorale: “Sulle condanne e le beghe legali io non mi
sono mai espressa e mai lo farò – risponde -. Non posso per una questione di deontologia professionale. Sono avvocato da 20 anni. Abbiamo un codice deontologico…”.
Claudia Saba, scrittrice e giornalista, ma soprattutto una cittadina di Latina, commenta così: “A chiunque li accusi di non aver fatto niente in cinque anni, rispondono con palate di asfalto di cui solo adesso scoprono il bisogno. Poi arriva la mazzata a ridosso dalle votazioni e siamo noi a fare l’amara scoperta. Che limpidi non lo sono mai stati, ma questo lo sapevano già. Perché nessuno è perfetto. E quando la loro arroganza ha parlato per cinque lunghi anni insieme alla grande distanza dai bisogni reali dei cittadini, arriva il conto da pagare. La capolista di LBC Elettra Ortu La Barbera, prima dei candidati, nel 2018 ha patteggiato una pena di 6 mesi per falso in atto pubblico. Che dire… Nessuno è perfetto!”