Ennesima fumata nera a chiusura del vertice di Centrodestra che, dopo un’ora e mezza di riunione, non è riuscito ancora a trovare i candidati per le prossime amministrative. Tutto rimandato, dunque, a martedì prossimo con la sola certezza che si “marcerà” compatti e uniti verso un candidato non politico.
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono ritrovati alla Camera, con ’Coraggio Italia’, Udc, ’Rinascimento’ e Noi per l’Italia, per definire una griglia di nomi condivisi e chiudere le partite più attese, a cominciare da quella di Roma, che sbloccherebbe tutte le altre.
All’incontro ha partecipato per la prima volta anche ’Coraggio Italia’, la nuova formazione politica lanciata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro con Giovanni Toti.
Sul tavolo i leader hanno trovato un sondaggio nuovo di zecca sui candidati sindaci da schierare a Milano e Roma che rivela Enrico Michetti conosciuto dal 19% dei cittadini romani. La sua popolarità si fermerebbe quindi ad una quota inferiore a quella di Simonetta Matone, appoggiata dalla Lega, con una popolarità del 46%. Meglio di Michetti anche tutti i possibili candidati politici: Maurizio Gasparri di Forza Italia, è il più noto con il 78%, a seguire Fabio Rampelli (Fdi) con il 58% e Antonio Maria Rinaldi (Lega) con il 30%.
“Stiamo arrivando al dunque e credo che nei prossimi giorni ci sarà la proposta definitiva. Sono molto ottimista – ha commentato Maurizio Lupi di Noi con l’Italia lasciando la riunione-. La prossima settimana, anche domani ci saranno incontri, arriveremo a una decisione politica anche se si tratta di candidati civici”.
“Tutto sommato è andata bene – per Giovanni Toti di Cambiamo -. Abbiamo analizzato e ristretto molto i candidati sul tavolo. Per quanto ci riguarda abbiamo detto che preferiamo dei candidati civici e mi sembra che questa ipotesi sia condivisa in larga misura”.
“Non si chiude su nessun politico e vanno al ’ballottaggio’ come possibili candidati Matone e Michetti che saranno sondati”, così Vittorio Sgarbi che ha proposto la candidatura di Luca Barbareschi come sindaco di Roma “mi sembra un buon nome rispetto ad altre proposte. Ancora non si è arrivati ad una decisione definitiva. E’ doveroso rilanciare la cultura – aggiunge – dobbiamo riportarla ad un primato di Roma. Se pensiamo a Parigi, la somma dei musei della Capitale è certamente superiore al Louvre. Bisogna ritornare ad un’immagine di Roma legata alla civiltà, alla tradizione della cultura e alla grandezza. Serve un sindaco che dica ’Roma è la capitale della cultura del e per il mondo’ e che lo metta in pratica, che metta appunto la cultura davanti al mondo, come un’idea indiscussa, condivisa e universale. Il marchio del sindaco deve essere Roma, cultura e cristianesimo”.
Sulla stessa linea d’onda Giovanni Toti: “Bisogna portare Roma, che ha appena sbagliato una targa al presidente della Repubblica Ciampi ad avere un sindaco che metta le vocali e consonanti al posto giusto”.
Continua ad insistere sul candidato politico invece Forza Italia sostenendo il nome di Maurizio Gasparri.
“Vedremo sulle altre città di trovare i migliori candidati che devono essere conosciuti e vincenti – fa sapere il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tahani –. Non basta essere civici, ma bisogna essere conosciuti, vincenti e in grado di ben amministrare. Devono essere persone trasparenti e senza rischi”.
Per Matteo Salvini, che ha regalato agli altri leader un rosario di Fatima, portato dalla recente visita al santuario “Dovremo darci un limite, perche’ poi ovviamente si vota, ma per fortuna le persone che si fanno avanti non mancano, sceglieremo le migliori. Non è il momento di impuntarsi ma di esaminare in modo responsabile le soluzioni migliori per arrivare alla vittoria”.