di Eleonora Spagnolo – La vicenda Acqualatina e le cadute di Latina e Terracina hanno portato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a venire a Latina e a promettere che il caso sarà portato al Parlamento e all’attenzione del magistrato dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. L’appuntamento è stato organizzato simbolicamente sotto la sede della partecipata che gestisce l’acqua proprio mentre sopra è in corso l’ennesima assemblea dei soci che deve modificare lo statuto e decidere una selezione diversa dei membri del CdA. Sul palco con la leader nazionale di FdI ci sono il coordinatore provinciale Nicola Calandrini, gli ex sindaci Nicola Procaccini e Giovanni Di Giorgi, il parlamentare Pasquale Maietta e il coordinatore regionale Marco Marsilio.
È stato Nicola Calandrini ad aprire l’incontro ricordando le cadute di Latina e Terracina strettamente connesse ad Acqualatina. “Noi vogliamo denunciare quello che è successo a Latina e Terracina, queste vicende devono diventare di carattere nazionale. Non è possibile che si facciano cadere sindaci come birilli solo per interessi legati alla gestione del potere politico”. “A Latina è accaduto qualcosa di molto grave”, a dirlo è l’onorevole Maietta. “A noi qualche sospetto nasce” ha detto Maietta ricordando le ingerenze del socio privato nelle assemblee dei soci di Acqualatina, a cui poi sono seguite le cadute di Terracina e Latina, dovute anche all’asse tra Forza Italia e PD. “Queste persone si sono preoccupate di dire solo ‘yes’ al proprio capo altrimenti non avrebbero ricevuto le prebende a cui sono abituati”, ha accusato il parlamentare.
Nicola Procaccini ha espresso una certa perplessità: “Ringrazio Giorgia Meloni per essere venuta a Latina a denunciare questo scandalo, perché ancora non si è capito quanto è grave quello che è successo in Acqualatina. È giusto che si indaghi”. Giovanni Di Giorgi non ha usato mezzi termini: “Latina e Terracina sono state tradite”, ha dichiarato l’ex sindaco di Latina. “Noi volevamo il bene pubblico – ha affermato Di Giorgi a proposito di Acqualatina – altri hanno preferito prendere ordini da Fondi e Moscardelli”. È Marco Marsilio a precedere l’intervento di Giorgia Meloni e a chiedere approfondimenti. “Perché nessuno ha aperto un’inchiesta per compravendita di consiglieri comunali? Quanto pesa questa poltrona di Acqualatina, quanti interessi nasconde, se due sindaci che hanno messo in discussione quegli equilibri vengono mandati a casa? Forse i 100 milioni di appalti non sono motivo sufficiente per qualche magistrato per andare ad indagare e capire cosa è successo in questa città e questa provincia? È ora che chi vuole difendere la legalità e l’etica pubblica si svegli e ci dia delle risposte”.
Ultima a prendere la parola, Giorgia Meloni. “Ci tenevo ad esserci perché la vicenda che si è consumata intorno ad Acqualatina e allo scioglimento di Latina e Terracina non è una vicenda di carattere locale – ha detto la leader di FdI – Sulla vicenda di Acqualatina vorremmo accendere i riflettori. Chiediamo alla stampa di fare inchieste per approfondire quanto accaduto. Questa vicenda la porteremo in Parlamento. E chiederemo a Raffaele Cantone di leggere le carte di quanto accaduto. Noi non possiamo dire se ci sia stata corruzione e illegalità. Ma a noi qualche dubbio è venuto”. Anche Giorgia Meloni ha ricordato le anomalie del comportamento del socio privato. E si è poi soffermata su come è caduta Terracina: “È una vicenda curiosa: se tu vuoi mandare a casa un’amministrazione lo fai per un fatto politico e non c’è niente di più politico dell’approvazione de bilancio. Ma se approvi il bilancio la sera e poi la notte vai dal notaio e a dimetterti vuol dire che c’è qualcos’altro che ti ha convinto” L’ex ministro ha affrontato anche la caduta di Latina: “L’amministrazione di Latina va a casa perché un partito di maggioranza fa un ribaltone insieme al partito dell’opposizione. Adesso Latina e Terracina, mentre si discute la governance di una società così importante non saranno rappresentate”. Poi ha alzato i toni: “Qualcuno se ne è fregato perché aveva altri interessi da difendere. Questa politica va denunciata perché ci fa schifo e non abbiamo problemi a dirlo. Come fa un partito di centrodestra a mandare a casa due sindaci di centrodestra insieme al centrosinistra dicendo che è coerente con le proprie idee?” E ha concluso: “E questa domanda la rivolgo a Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Nicola Zingaretti e soprattutto vorremo sapere cosa ne pensa Raffaele Cantone”.
Al termine dell’incontro Giorgia Meloni si è fermata a parlare con alcuni ex dipendenti di Aviointeriors. Una delegazione di operai licenziati dalla fabbrica di Tor Tre Ponti ha avvicinato la parlamentare illustrando la situazione che vivono da quasi un anno. Anche a lei hanno chiesto di portare la vicenda sul piano nazionale.