Dei 25 campioni prelevati tra il 23 giugno e il 3 luglio, prsso fiumi, canali e mare, dai volontari e dalle volontarie di Legambiente lungo le coste del Lazio, solo 10 sono rientrati nei parametri di legge.
E’ questo il risultato dell’ultimo monitoraggio lungo le coste laziali effettuate da Goletta Verde che, lungi dal sostituirsi all’Arpa (che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo), intende individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti (come foci, canali e corsi d’acqua) che fanno da transito verso il mare.
La provincia di Latina vede 7 punti su 12 campionati risultati entro i limiti di legge: il mare di fronte alla foce del canale a Foce Sisto, la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Porto Badino, la spiaggia di Levante adiacente la darsena del porto tutte a Terracina, la foce del canale tra via Guado I e la strada consortile a Pedemontano, Fondi, la spiaggia su via Cristoforo Colombo incrocio via Andrea Doria a Sperlonga, spiaggia Serapo in via Marina di Serapo a Gaeta e lo sbocco del canale di scolo a sud della darsena a Marina di Minturno .
I punti che sono risultati inquinati sono la foce del rio Santacroce a Gianola, Formia, e la foce del canale Sant’Anastasia a Fondi.
Mentre la foce del Rio Recillo a Scauri, la foce Verde a Latina, e la foce fosso via Gibraleon a incrocio di viale Europa a San Felice Circeo, risultano fortemente inquinati.
“Con i risultati delle nostre analisi non giudizi di balneabilità sul mare di interi territori, per i quali c’è già il lavoro delle autorità regionali, ma torniamo a segnalare criticità anche gravissime sulle quali i comuni, i gestori del servizio idrico e della depurazione, le autorità locali, devono fare molto di più – dichiara Roberto Scacchi, Presidente Legambiente Lazio – soprattutto in luoghi dove, da anni, il prelievo ci consegna sempre i medesimi e pessimi risultati, e soprattutto per i punti fortemente inquinati che arrivano in porzioni di spiaggia ad altissima balneazione. Molti dei punti fortemente inquinati, lo sono anche da 10 anni consecutivi, a conferma che poco o niente è stato fatto per risolvere le criticità ed è un problema che non riguarda solo i comuni costieri ma anche quelli dell’entroterra. Procederemo con esposti alla Procura della Repubblica per denunciare questi punti critici e a pretendere che le autorità indaghino sulla genesi di questo inquinamento. Grandi criticità che tornano ad essere evidenti a San Felice Circeo e a Nettuno, così come a Tarquinia, Anzio, Fiumicino, Minturno, Pomezia, Ardea, Roma, Anzio, Sant’Anastasia di Fondi e Formia; per tutti questi luoghi e verso tutte le amministrazioni e istituzioni del territorio, mettiamo a disposizione questi risultati e ogni sforzo possibile per risolvere i problemi”.