di Redazione – Dopo l’annuncio dei 27 licenziamenti di informatori scientifici da parte di Abbvie nello stabilimento di Campoverde e la proclamazione di uno sciopero di 16 ore da parte dei sindacati, si è arrivati ad un accordo tra azienda e lavoratori. Gli esuberi sono stati confermati, ma scendono a 22: “I criteri di scelta dei dipendenti da collocare in mobilità – spiega la Femca Cisl – riguardano persone in possesso dei requisiti pensionistici, volontari disposti a lasciare spontaneamente l’azienda dietro incentivo, la novazione contrattuale qualora esistano le condizioni organizzative e, solo nel caso non raggiungesse il numero previsto, facendo ricorso ai criteri di legge. Per i volontari sono stati previsti incentivi all’esodo che andranno a coprire circa 5 anni di stipendio. Per tutti coloro che lasceranno il posto di lavoro è stato previsto un percorso obbligatorio di outplacement, tenuto da società del settore con il compito di cercare soluzioni di reinserimento lavorativo per chi perde l’occupazione”.
Una mezza vittoria, quindi, per i sindacati: “siamo riusciti a chiudere in modo dignitoso un accordo che si è presentato, fin dalla prime battute, piuttosto complicato per le rigidità messe in campo dall’azienda – commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina -. Il fronte compatto dei lavoratori e del sindacato ha permesso di tenere il punto, e fare in modo che la società si assumesse le proprie responsabilità”.
Il punto che sottolineano i sindacati è che ad essere colpita è ancora una volta la categoria degli informatori scientifici del farmaco, “vogliamo ostacolare l’idea – conclude Cecere -, che le aziende stanno portando avanti, dell’informatore come agente di commercio piuttosto che di un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti”.