Emergono nuovi particolari sul sito di rifiuti sequestrato ieri a Roccasecca dei Volsci in un’operazione congiunta dei carabinieri forestali di Terracina, la Guardia costiera sempre di Terracina e il personale tecnico della sezione di Latina dell’Arpa Lazio.
L’impianto tratta e recupera rifiuti speciali non pericolosi di 13mila metri quadri, oltre a circa 6mila tonnellate di rifiuti plastici illecitamente gestiti all’interno dell’impianto stesso, nel quale si poteva gestire una quantità di stoccaggio istantaneo pari a 3mila tonnellate.
Il responsabile è stato denunciato per violazione alle norme del Codice dell’Ambiente ed inosservanza alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e prevenzione incendi.
L’attività ispettiva compiuta, trae spunto da una più ampia operazione di verifica ambientale denominata “30 Days at Sea” avviata nel mese di marzo di quest’anno, tesa a contrastare azioni illecite che possano provocare inquinamento marino e costiero derivante da immissione di agenti inquinanti a terra, in mare ed in acque interne.
A finire sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, era stato anche un altro impianto di recupero di rifiuti plastici sito nel Comune di Terracina che, come gli altri siti verificati, si trova nelle immediate vicinanze di un canale che sfocia nel nostro mare, possibile conduttore di materiale inquinante come liquami industriali, pesticidi e plastiche di cui oggi i mari sono invasi da vere e proprie isole che nel tempo sprigionano devastanti microplastiche a danno dell’ambiente marino e fauna ittica.
Dall’inizio dell’anno sono state circa 10mila le tonnellate di rifiuti plastici posti sotto sequestro dalla Guardia costiera e carabinieri forestali di Terracina, ponendo l’accento al contrasto a tali tipi di attività criminose oltre al favore dell’opinione pubblica e delle associazioni pel l’ambiente.